Buongiorno Riccardo Tudino, grazie per questa intervista e per la partecipazione a #GLMSummit22. Cosa vi aspettate da questo evento?
Ci aspettiamo di poter allargare il nostro network e confrontarci con potenziali clienti su quelle che sono le loro problematiche e sfide più critiche.
Cosa avete apprezzato delle altre partecipazioni al del Global Summit?
Sicuramente l’ottima organizzazione dell’evento e l’accurata composizione del target.
Il tema della sostenibilità è sempre più al centro del dibattito e le aziende più impegnate in questo ambito iniziano a veder premiati i propri sforzi anche in ambito B2B. Possono produzione, logistica e distribuzione andare davvero in questa direzione? E come può la vostra realtà aiutare i propri clienti in questo obiettivo?
Produzione, logistica e distribuzione dovranno necessariamente evolvere in questa direzione, tenendo in considerazione sempre maggiore le esigenze di sostenibilità. Molte delle tecnologie della nostra piattaforma, come IoT e Data Collection, consentono una gestione corretta delle macchine e di conseguenza un efficientamento netto e misurabile del consumo energetico.
In più, la migrazione su applicazioni cloud è di per sé una scelta verde: si riducono le emissioni e si ottimizza l’efficienza energetica.
Automazione e difficoltà a reperire personale qualificato: se da un lato la tentazione di automatizzare in modo massiccio è sempre più alta, dall’altro la consapevolezza della centralità dell’uomo emerge in modo sempre più cruciale: esiste in questo senso una ricetta o un mix ideale per le aziende?
È importante precisare innanzitutto che l’automazione non potrà mai sostituire il lavoro dell’uomo: non si avrà mai bisogno di meno personale, ma di profili diversi.
Nel mondo della supply chain c’è indubbiamente sempre più bisogno di sistemi di automatizzazione ad altissimo valore tecnologico, ma per avere successo è necessario intraprendere un percorso per garantire l’esistenza di processi solidi, gestiti da persone competenti. Solo così è possibile sfruttare la tecnologia più avanzata come supporto agli obiettivi aziendali: persone, processi e sistemi vanno di pari passo.
Le massicce interruzioni della supply chain occorse nel 2020 e nel 2021 stanno convincendo molte aziende che si debba nuovamente cambiare paradigma e che il mondo precedente alla Pandemia non esisterà più. Quali passi consigliereste a chi volesse ottimizzare la logistica della propria azienda in questo nuovo scenario?
Partiamo dalla recente crisi dei componenti. Abbiamo dato per scontato che la supply chain a catena lunga funzionasse e si è puntato tutto sull’efficienza. Abbiamo perso focus sulla resilienza e la catena è diventata fragile, vulnerabile. Perfino i concetti tradizionali di SIOP e Planning rischio di perdere efficacia se non opportunamente adattati a questa nuova realtà.
Come soluzione ad oggi si parla di Reshoring: accorciare la catena, riportare vicino i fornitori, almeno quelli di componenti critici, e diversificarli in maniera ragionata.
Chiudete gli occhi e immaginate che sia già il 2030: cosa vedete? Quali sono le innovazioni che vedete realizzate e funzionanti nel vostro ambito?
Nel prossimo decennio prevediamo che molte delle tecnologie emergenti di oggi vengano finalmente utilizzate in maniera proficua in azienda e non restino più mere opportunità o slogan di marketing. Pensiamo alla Predictive Maintenance o agli applicativi basati su Blockchain: sono tecnologie fortemente attrattive ma spesso restano solo idee, sperimentazioni. A volte la causa è nella maturità dell’azienda, altre volte nello scetticismo delle sue figure chiave. Dalle nuove generazioni ci aspettiamo una mentalità diversa, che creda fortemente nel potere tecnologico.
Cosa consigliereste ad un nuovo cliente che vi contattasse oggi per scoprire le migliori opportunità del settore e iniziare a lavorare con voi e per poter implementare queste possibilità nella propria attività?
La nostra piattaforma, d-one, è stata sviluppata in moduli nativamente integrati per poter offrire ai nostri clienti un approccio doppio: risolvere un problema specifico di performance, sicuri di avere ROI positivi a seguito dell’implementazione, e nel frattempo pianificare la roadmap per arrivare ad avere una vera e propria Smart Factory.
È il cliente a decidere quanti e quali moduli implementare in base alle criticità dei suoi plant e al budget disponibile, senza preoccuparsi di integrazioni successive e dei costi extra che esse comportano.
In cosa ritenete che la vostra azienda si distingua davvero dalle altre?
La conoscenza e l’effettivo utilizzo di tecnologie avanzate. La nostra piattaforma d-one usa diversi algortitmi di Machine Learning, AI, IoT e Big Data. La sua modularità e il fatto che ogni modulo sia nativamente integrato con gli altri, la rendono uno dei pochissimi sistemi end-to-end in commercio, in grado di efficientare sia pianificazione sia esecuzione.
Abbiamo expertise decennale in multinazionali ad altissimo valore innovativo e perciò conosciamo bene le difficoltà dei clienti. Esperti di Supply Chain, IT e Digital Trasformation collaborano assieme ad un team di Design di prodotto basato in Italia: anche l’attenzione e la ricerca sulla UX industriale sono plus che ci rendono unici.
Perché un visitatore del #GLMSummit22 dovrebbe assolutamente sedersi al vostro tavolo?
Siamo stati noi stessi nei panni del cliente e sappiamo benissimo quanto, per essere competitive, le aziende manufatturiere abbiano bisogno di essere reattive. Sappiamo bene anche quanto è importante che i ROI siano sempre positivi.
La nostra piattaforma ha dei benefici misurabili e i numeri sono eloquenti:
- Inventory reduction del 10%
- Aumento dell’efficienza della produttività del +12% nel primo anno
- Miglioramento del customer service del 25% a sei mesi dall’implementazione
La nostra ambizione è arrivare a deliverare un progetto eccellente: collaborare assieme al cliente per un risultato eccellente, che soddisfi pienamente entrambe le parti.