Interviste

Intervista a Carlo Castoldi, Sales Engineer di Automha

Buongiorno Carlo Castoldi, grazie per questa intervista e per la partecipazione a #GLMSummit21. Cosa vi aspettate da questo evento, finalmente di nuovo in presenza?
Siamo impazienti di tornare a presenziare agli eventi di settore, abbiamo deciso di partecipare al GLSummit21 perché le aziende per crescere hanno bisogno di confronto e di dialogo. Implementare e controllare i processi di pianificazione, i flussi e lo stoccaggio delle merci o dei prodotti sono operazioni che richiedono aggiornamento continuo. Per essere competitivi dobbiamo capire qual è l’esigenza dei clienti ed essere sempre un passo avanti. Eventi come questo ci permettono di stabilire un quadro preciso e realistico del mondo dell’intralogistica al giorno d’oggi. Nel nostro settore c’è bisogno di reattività e di buone idee. In eventi come il Global Summit si trovano entrambe. Aziende come Automha, che realizzano soluzioni su misura, qui hanno la possibilità di incontrare responsabili di aziende che stanno cercando i nostri prodotti, c’è la possibilità di essere messi in contatto direttamente e creare immediatamente opportunità di business.

In poco meno di due anni la Pandemia di Covid19 ha già cambiato il mondo molto più di quanto non sia accaduto nei 30 che ci hanno portati in Rete e connessi. Cosa resterà di questo periodo nel vostro settore? Quali trasformazioni rese necessarie dall’emergenza sanitaria resteranno tra noi, anche quando tutto questo sarà terminato?
Quest’anno abbiamo investito molto nella digitalizzazione puntando su software specifici a supporto dei magazzini e del cliente. Abbiamo introdotto un servizio di Virtual Commissioning che viene applicato a ogni nuova commessa Automha e che permette di testare tutto il codice e i protocolli di comunicazione del livello 1 e 2 degli impianti. Questo è possibile attraverso la creazione di un digital twin dell’impianto, e permette di ridurre del 35% le attività di commissioning on-site e quindi anticipare la consegna del magazzino al cliente.
Grazie a questa tecnologia l’impossibilità di viaggiare durante il lockdown non ci ha rallentati. Siamo riusciti a portare a termine le installazioni sparse nel mondo e abbiamo continuato le attività di assistenza a supporto del Cliente, fornendo un servizio eccellente.

Se poteste tornare a gennaio e febbraio 2020, quando le voci dalla Cina lasciavano intuire che questo virus avrebbe potuto rappresentare una minaccia globale, cosa fareste immediatamente e perché?
È difficile pensare a cosa avremmo potuto fare, perché nessuno si sarebbe aspettato la difficoltà (che tuttora abbiamo) nel reperire specifici prodotti dal mercato asiatico, dalla Cina in particolare. Con la consapevolezza di oggi avremmo potuto equipaggiarci con un buon numero di prodotti a stock utili alla costruzione dei nostri macchinari, così da non dover sottostare a liste di attesa di 120 giorni per microchip o specifici componenti dei motori.
Col senno di poi avremmo potuto introdurre prima l’obbligo all’utilizzo delle mascherine e l’obbligo del distanziamento sociale. La nostra azienda ha sede a Bergamo, e come tutti abbiamo avuto modo di sentire, durante il primo lockdown la popolazione bergamasca è stata fortemente colpita dal virus, il nostro personale non ne è stato immune.

Il tema della sostenibilità è sempre più al centro del dibattito e le aziende più impegnate in questo ambito iniziano a veder premiati i propri sforzi anche in ambito B2B. Possono produzione, logistica e distribuzione andare davvero in questa direzione? E come può la vostra realtà aiutare i propri clienti in questo obiettivo?
La logistica non solo può ma deve andare nella direzione della sostenibilità. Gli Autosatmover di Automha, i Supercap e gli Autosat (le navette al piano per lo stoccaggio automatico e semi-automatico di pallet in multi-profondità), consentono a parità di stoccaggio di consumare meno della metà dell’energia elettrica necessaria alla movimentazione tramite trasloelevatori. I trasloelevatori Automha sono ovviamente dotati di dispositivi per riutilizzo dell’energia accumulata in frenata. Automha ha inventato il Supercap, il satellite con supercondensatore che consente di eliminare l’utilizzo delle batterie al litio (il satellite si ricarica in pochissimi secondi ogni volta che ritorna sulla navetta madre).
Due esempi. Un esempio su tutti la prima Vertical Farm completamente automatica. In Olanda abbiamo realizzato un magazzino automatico a trasloelevatore con satellite, per la coltivazione degli ortaggi. In un ambiente completamente privo di anticrittogamici, in totale politica di riciclo di acqua ed energia solare gestiamo dalla piantumazione allo stoccaggio, fino alla distribuzione degli ortaggi.
Nel settore del Frozen in Spagna abbiamo realizzato un magazzino automatico per oltre 60.000 posti pallet utilizzando la tecnologia Autosatmover di Automha. Con questa tecnologia abbiamo un throughput elevatissimo e anziché utilizzare i classici trasloelevatori, utilizziamo delle navette al piano, ciascuna con uno shuttle a bordo, ogni shuttle con un supercondensatore che si ricarica ogni volta che torna nella navetta madre.
Grazie a questa tecnologia il cliente risparmia circa 120.000 euro annui di elettricità rispetto alla classica soluzione a trasloelevatore. Basti pensare che un Autosatmover ha una potenza installata di 3 KW contro i 50 KW di un trasloelevatore.

Chiudete gli occhi e immaginate che sia già il 2030: cosa vedete? Quali sono le innovazioni che vedete realizzate e funzionanti nel vostro ambito?
Sicuramente l’intralogistica nel futuro è particolarmente legata ad aziende come Automha, aziende che sono sempre in grado di innovare e presentare costantemente nuovi prodotti o nuove soluzioni, che permettano quindi di rendere reale il concetto di industria 4.0.
Serve sicuramente flessibilità e innovazione per adattarsi alle nuove esigenze del mercato, dei clienti, e soprattutto dei loro collaboratori e dipendenti, facilitandone il lavoro e l’organizzazione, per fare in modo che l’integrazione uomo macchina sia sempre più efficiente, flessibile e a misura d’uomo.
L’obiettivo di aziende come Automha nella creazione di una partnership con un cliente, non deve essere quello di installare semplicemente un magazzino, un robot, o un automatismo, ma deve essere quello di implementare una soluzione  intralogisitica che diventi un elemento fortemente strategico per le aziende e quindi per i clienti, che d’altra parte dovranno sicuramente aprire i loro orizzonti per implementare sempre più soluzioni che rispecchino il concetto di industria 4.0, per poter essere sempre competitivi sul mercato.

Grazie per averci concesso questa intervista, ci vediamo a Pacengo di Lazise (VR).

Carlo Castoldi di Automha
11° Global Summit Logistics & Manufacturing
20 | 21 NOVEMBRE 2024
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