Immaginate di dover realizzare un film. Un’impresa complessa, corale, dove ogni fase – dall’idea iniziale alla distribuzione nelle sale – richiede visione, competenza, coordinamento nel gestire tempi e risorse, per domare la complessità mentre si mira all’obiettivo.
Anche definire un piano di produzione che risponde alla domanda del mercato – orchestrando le risorse e i materiali – rappresenta per le aziende una sfida articolata, che parte da una strategia operativa da trasformare in un racconto concreto.
La storia da raccontare? Il modo con cui vogliamo offrire prodotti e servizi ai clienti. Fra mesi, settimane, giorni. La sceneggiatura è il nostro supply chain design: definire chi fa cosa, dove, quando, con quali vincoli.
Un copione che dovrà poi funzionare sul campo. Con un budget assegnato dalla casa di produzione, perché ogni film ha un costo definito. Così come ogni piano ha i suoi limiti e compromessi.
L’idea inizia a prendere forma: il planner è il regista, che avrà a disposizione il cast delle risorse produttive, da disporre nelle opportune location fatte di impianti, fornitori e terzisti. Serve uno storyboard dettagliato – attraverso i cicli di lavoro e le distinte base – per immaginare e prefigurare, inquadratura per inquadratura, cosa accadrà.
Ora il piano deve concretizzarsi: ciak, si gira. Ogni giorno è una scena. Ogni turno, una sequenza. I materiali fanno da pellicola: senza di essi, non si cattura il futuro. Entrano in gioco strumenti e tecnologie: l’APS, che attraverso l’MPS realizza il piano delle riprese, mentre la CRP controlla che sia tutto sostenibile prima che MRP e schedulazione definiscano l’Execution. Perché poi ogni errore è una ripresa da rifare. Ogni ritardo, un costo.
Ma anche il miglior girato ha bisogno di post-produzione. In montaggio si valutano scenari alternativi, si ottimizzano i KPI, si controlla la qualità. La colonna sonora assicura che ogni elemento sia ora in armonia con la strategia aziendale. E gli effetti speciali – come algoritmi e l’intelligenza artificiale – possono trasformare un buon piano in un’opera sorprendente, più efficace, più resiliente.
Infine, la distribuzione: il marketing ha preparato il lancio, il customer service ha gestito le richieste, la logistica ha garantito l’arrivo nelle sale di tutti i clienti.
Ma cosa determina davvero il successo di un piano di produzione – o il suo clamoroso flop? Come nella metafora del cinema, serve lo sguardo di tutti: la troupe (produzione, acquisti, vendite), il pubblico (i clienti) e la critica (proprietà, investitori, board).
Pianificare non è una pura tecnicalità. È saper narrare una storia che intreccia l’Operations e la Supply Chain della nostra azienda. Al confine fra visione e concretezza. In equilibrio fra emozione e magia.
18:00 - 18:30
19 Novembre 2025
Ciak! Si pianifica. Come vincere l’oscar della supply chain
Dall’idea iniziale al pubblico in sala: per trasformare in un film di successo la pianificazione della domanda, delle risorse produttive e dei materiali servono visione, concretezza e un pizzico di magia.
Fabio Candussio
Amministratore Delegato e fondatore Novalia, Direttore scientifico area Supply Chain e Operations CUOA Business School, Docente Università La Sapienza Roma
Amministratore Delegato e socio fondatore di Novalia, società di consulenza che offre servizi innovativi per il miglioramento dei modelli organizzativi e gestionali lungo la catena del valore e i suoi riflessi digitali.
È l’attuale direttore scientifico dell’area Supply Chain e Operations presso CUOA Business School, di cui è Faculty Member dal 2008, anno in cui ha iniziato anche a insegnare Sistemi Informativi Aziendali agli studenti di Ingegneria Gestionale dell’Università di Udine.
Da febbraio 2025 è docente a contratto all’Università La Sapienza di Roma, dove guida il Laboratorio di Ingegneria Gestionale della Laurea Magistrale. La sua duplice esperienza – di docente e consulente – lo vede spesso coinvolto come chairman e relatore all’interno di convegni, seminari ed eventi dedicati alla trasformazione digitale delle supply chain e all’innovazione dei modelli di business e dei processi aziendali.
Assieme al Prof. Alberto De Toni e ad altri autori ha contribuito alla scrittura di libri come “Gestione della Produzione”, “Il Dilemma della Complessità” e “Guida del Sole 24 Ore al Knowledge Management”. Ha collaborato anche alla stesura dell’ultima edizione (2023) del libro “Supply Chain Management” dei prof. Pietro Romano e Pamela Danese. Ha scritto - assieme ai prof. Alberto De Toni e Roberto Panizzolo - “Sistemi di Gestione della Produzione nelle Reti d’Impresa” (2024).