Interviste

Intervista ad Alessandro Martignoni, SAP Innovation Strategic Service di ALTEAUP

Buongiorno, grazie per questa intervista e per la partecipazione a #GLMSummit25. Cosa vi aspettate da questo evento e con che spirito vi apprestate a parteciparvi?

Ci aspettiamo una contaminazione di idee ed esperienze, di condividere aspettative e risultati e di raccontare le nostre esperienze sui rischi della catena logistica, di come gli attori principali si stiano preparando alle nuove sfide sulla scarsa visibilità della supply chain estesa, il monitoraggio della capacità produttiva dei fornitori e il monitoraggio proattivo e reattivo dei rischi.

Verso il 2030: quali sono, a vostro parere, i più importanti trend di settore che caratterizzeranno i prossimi anni e che le aziende non possono ignorare? Quali sono le vostre proposte o soluzioni in merito?

Alcune tematiche che riteniamo importanti sono: Information Overload (Sovraccarico di informazioni), interpretabilità dei modelli, data Quality Assurance e Regulatory Compliance. Le nostre proposte sono semplici e dirette: puntare a percorsi che promuovono la sostenibilità a lungo termine degli investimenti, promuovere soluzioni tecnologiche che possano imparare dai dati e accelerare la resilienza a shock esterni. Il dato deve essere arricchito e portare informazioni, occorre promuovere la qualità del management, ascoltare le indagini sul mercato e verificare la percezione del brand e la sua reputazione, in modo che modelli e sistemi informativi possano evolvere con i mercati per accelerare il vantaggio competitivo. Proponiamo un percorso di Value Assessement per promuovere l’adozione di una AI spiegabile con use cases pronti e da costruire insieme alle aziende.
Interpretabilità e accuratezza della ‘Business AI’ sono le sfide che ci vedranno coinvolti in percorsi di co-creazione e a supporto dei nostri clienti per superare l’adozione di modelli e sistemi complessi.

Viviamo in un contesto che il futurologo Jamais Cascio ha definito BANI, ovvero Brittle, Anxious, Nonlinear, Incomprehensibile (precario, ansiogeno, non lineare, imponderabile): come può la logistica diventare a prova di BANI?

Un sistema logistico è fragile quando un singolo punto di rottura può compromettere l’intera catena; pertanto, puntiamo a ridiscutere teorie e sistemi su come gestire le scorte strategiche e a pensare alla diversificazione dei fornitori, evitando di dipendere da un unico fornitore o da un’unica rotta di trasporto. Inoltre, diventa essenziale creare una rete di partner e alternative logistiche che permettono di reindirizzare rapidamente i flussi in caso di interruzioni e infine occorre puntare sulla data governance per la collaborazione e la valutazione condivisione dei rischi. Ultimo, ma non meno importante, occorre ingaggiare al meglio le persone perché rappresentino in azienda gli agenti del cambiamento.

Sempre più l’efficientamento e l’ottimizzazione dei costi rappresentano strategie vincenti nel mondo della logistica, ma spesso non è facile navigare in questa direzione, così si finisce per investire in modo compulsivo e schizofrenico. Cosa proponete a chi voglia trovare la strada giusta?

Invece di rincorrere ogni nuova tecnologia o soluzione, è fondamentale fermarsi e adottare un metodo strutturato e multidisciplinare. Iniziamo da come l’organizzazione aziendale reagisce a evidenze come i colli di bottiglia nei processi: quali sono i punti deboli che rallentano la catena, aumentano i costi o generano errori? È colpa del magazzino? La gestione degli ordini? L’ultimo miglio? Se la catena del valore ha dei punti specifici, allora occorre attivare il mix di organizzazione processi e persone. Sugli strumenti non possiamo che adottare soluzioni e piattaforme a servizio, non possiamo solo difendere il vantaggio competitivo ma occorre adattarci ai cambiamenti.

Se aveste una sola breve frase per convincere un vostro cliente a fare un importante investimento per l’innovazione e la competitività della sua azienda, cosa gli direste e cosa gli proporreste?

«Il punto è non solo quanto guadagni oggi, ma anche quanto è probabile che tu possa continuare a guadagnare domani attraverso le correlazioni degli indicatori “classici” con indicatori ESG e di rischi di fornitura, qualità, ambientali, tecnologici e normativi».

Alessandro Martignoni di Altea UP
12° Global Summit Logistics & Manufacturing
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