Buongiorno, grazie per questa intervista e per la partecipazione a #GLMSummit25.
Verso il 2030: quali sono, a vostro parere, i più importanti trend di settore che caratterizzeranno i prossimi anni e che le aziende non possono ignorare? Quali sono le vostre proposte o soluzioni in merito?
Il futuro della logistica sarà guidato da tre direttrici fondamentali: digitalizzazione integrata, sostenibilità reale e interconnessione dei sistemi. Stiamo passando da una logica di semplice automazione a una visione data–driven, in cui la capacità di leggere e anticipare le informazioni diventa il vero vantaggio competitivo. Dal mio punto di vista, le aziende non potranno ignorare l’importanza di integrare TMS e WMS in ecosistemi unificati, capaci di dialogare con partner, clienti e vettori in tempo reale. Come leader italiano nella produzione di software per la supply chain, Leviahub è oggi in grado di offrire soluzioni concrete, misurabili e subito operative, capaci di generare valore tangibile e non solo tecnologico. Le nostre soluzioni ottimizzano carichi, pianificano i percorsi, monitorano le emissioni di CO₂, gestiscono la dogana, accompagnando le imprese verso una logistica più efficiente, predittiva e sostenibile, in un supporto costante alle persone.
Rinnovare il magazzino è un mantra sempreverde e di facile presa, ma ha senso puntare semplicemente su questo argomento commerciale o c’è un modo per riempire questo slogan di strategia e di progettualità a lungo termine?
Rinnovare non significa soltanto cambiare strumenti, ma ripensare l’intero processo logistico. Spesso si parla di automazione come di una “moda”, ma senza una strategia di lungo periodo il rischio è quello di sostituire un problema con un altro.
Il nostro approccio in Leviahub, parte sempre da un’analisi approfondita dei flussi, delle priorità e delle persone coinvolte. Solo così si possono individuare interventi realmente efficaci, che coniughino innovazione e sostenibilità economica.
In questo senso, il “magazzino del futuro” non è solo un insieme di tecnologie, ma un sistema dinamico e intelligente, capace di adattarsi ai cambiamenti del mercato multi-cliente. Ogni investimento in WMS deve diventare un fattore di competitività, non una voce di costo. È questa la differenza tra vendere un software e guidare un’evoluzione operativa.
Intelligenza artificiale e intralogistica: grandi promesse per il futuro e ottime opportunità già a portata di mano. Cosa siete in grado di proporre in questo ambito?
L’intelligenza artificiale rappresenta oggi una delle leve più interessanti per migliorare l’efficienza e la precisione operativa. Non si tratta di fantascienza, ma di applicazioni già presenti: pianificazione predittiva, ottimizzazione dei percorsi, allocazione automatica delle risorse, riduzione degli sprechi. In Leviahub la trattiamo con serietà e cognizione: ogni progetto nasce da un’analisi concreta dei dati e da un obiettivo misurabile. Stiamo introducendo moduli basati su machine learning che analizzano i dati storici e suggeriscono azioni correttive in tempo reale. Questo significa passare da una gestione reattiva a una logistica proattiva, dove ogni informazione diventa valore. Il vero traguardo non è sostituire l’esperienza umana, ma amplificarla: la sfida sarà trovare nuove generazioni di addetti con una solida cultura del dato e della sua analisi. Per questo credo sia fondamentale rafforzare la collaborazione tra imprese, università e istituti tecnici, così da formare personale qualificato e subito impiegabile, consapevole e duraturo.