Secondo Jarrod Goentzel, principal research scientist del MIT Center for Transportation & Logistics, “qualsiasi azienda che affermi oggi di conoscere e comprendere la propria supply chain, non sta dicendo la verità”.
Le catene del valore, infatti, sono cambiate. Ma, soprattutto, sono in continuo mutamento. Inarrestabili, riflesso della complessità di tempi che viaggiano a velocità esponenziale e verso futuri imprevedibili.
Si pone quindi, e sempre più, un tema di fiducia. Fiducia nelle prestazioni logistico-produttive dei propri fornitori, terzisti e clienti. A tal punto che qualcuno inizia a ipotizzare che anche il Supply Chain Management diventerà – a breve – oggetto di certificazione, come fu per la qualità negli anni Ottanta.
Non stiamo parlando però di una certificazione fredda, asettica, puramente formale. Ma una certificazione che affermi, oltre ogni ragionevole dubbio, la reale capacità di un’azienda di essere eccellente – ovvero allo stesso tempo efficiente, efficace e flessibile – nella gestione della Supply Chain. Un sigillo in ambito logistico-produttivo che traduca in ceralacca quella fiducia.
Le Business School finora hanno formato, sviluppato e certificato le competenze di singoli manager. Ma, se domani fosse richiesto di certificare la “Supply Chain Excellence” di un’intera azienda, come si dovrebbe procedere? Quale sarebbe il perimetro delle competenze da promuovere e verificare? E come mettere a fattore comune le capability dei singoli all’interno di un ecosistema che non si esaurisce nemmeno all’interno dell’azienda, ma che si estende a monte e a valle lungo un analogo reticolo di abilità ed esperienze rappresentate dai clienti, dai fornitori, dai terzisti, dai partner logistici?
C’è però un’immagine in grado di ispirare e suggerire una prima risposta a questi interrogativi.
Pensate a un’orchestra. Ai suoi attori, fra sezioni d’archi, legni, ottoni e percussioni. Allo studio richiesto negli anni per domare le note. All’equilibrio fra il direttore e il primo violino. Al pubblico e al teatro, che diventano essi stessi cassa acustica in grado di mutare il timbro dell’esecuzione.
Immaginate quelle note, sempre uguali nel disegno degli spartiti, sempre diverse quando si liberano nell’armonia del concerto.
Ora pensate alla vostra supply chain. A quanto assomigli, nella sua complessità insieme fragile e potente, nella sua arte e nel suo mestiere, a quell’orchestra.
Silenzio. Va in scena il business. Ultimi suoni confusi e ovattati. Strumenti che si accordano. Lo sguardo e la bacchetta del direttore. Musica. Inizia lo spettacolo della Supply Chain.
18:30 - 19:00
17 Novembre 2021
Il XXI secolo sarà il secolo della supply chain? | OPERA IN 2 ATTI | Atto II (Allegro con Brio e Finale) : Certificare (davvero) le Supply Chain: dalle note dei solisti alla sinfonia dell’orchestra
Fabio Candussio
Amministratore Delegato e socio fondatore di Novalia, Direttore scientifico area Supply Chain e Operations presso CUOA Business School
Fabio Candussio è Amministratore Delegato e socio fondatore di Novalia, società di consulenza che offre servizi innovativi per il miglioramento dei modelli organizzativi e gestionali delle imprese. E’ l’attuale direttore scientifico dell’area Supply Chain e Operations presso CUOA Business School, di cui è Faculty Member dal 2008. Dal 2009 insegna Sistemi Informativi Aziendali agli studenti di Ingegneria Gestionale dell’Università di Udine. Il suo percorso professionale lo ha portato a collaborare con importanti realtà su progetti che coinvolgono la catena del valore e i suoi riflessi digitali. Su tali tematiche (Business Model innovativi, Supply Chain Management, Operations, Performance Management, Information Systems, Industry 4.0 e 5.0) la sua duplice esperienza – di docente e consulente – lo vede spesso coinvolto come chairman e relatore all’interno di convegni, seminari ed eventi. Assieme al Prof. Alberto De Toni e ad altri autori ha contribuito alla scrittura di libri come “Gestione della Produzione”, “Il Dilemma della Complessità” e “Guida del Sole 24 Ore al Knowledge Management”. Ha collaborato anche alla stesura dell’ultima edizione (2023) del libro “Supply Chain Management” dei prof. Pietro Romano e Pamela Danese, occupandosi del capitolo dedicato specificatamente ai sistemi informativi aziendali e alla trasformazione digitale delle catene del valore. A ottobre 2024 è uscito “Sistemi di Gestione della Produzione nelle Reti d’Impresa”, scritto assieme ai prof. Alberto De Toni e Roberto Panizzolo.
Gianluca Sperone
Global Supply Chain Director, Zoppas Industries
Dopo essersi laureato al Politecnico di Torino, svolge attività di ricerca presso l’Institut National Polytechnique di Toulouse, Francia.
Si specializza in tematiche logistiche e di supply chain frequentando l’Executive Program in Supply Chain Management alla SDA Bocconi, seguendo diversi corsi del MIT di Boston e partecipando a parecchi forum tematici internazionali, anche come relatore.
E’ certificato APICS CSCP.
Vanto diverse esperienze in aziende internazionali dove ha ricoperto svariate posizioni manageriali sempre in ambito Operations.
Da oltre 10 anni lavora in particolare in Supply Chain, dal 2015 al 2018 ricopre la posizione di Head of Logistics and Supply Chain in Magneti Marelli, divisione Shock Absorbers mentre, al momento, è Global Supply Chain Director di Zoppas Industries.
Parallelamente è professore esterno al CUOA business school e partecipa in modo attivo a diversi comitati scientifici in qualità di specialista di Supply Chain.
I suoi cavalli di battaglia sono la costruzione dei processi end-to-end di Supply Chain, la creazione di valore lungo la catena di fornitura, la gestione del rischio e della sostenibilità, la riduzione dei costi e del capitale circolante.