Buongiorno, grazie per questa intervista e per la partecipazione a #GLMSummit24.Qual è, a vostro parere, il più importante trend di settore che caratterizzerà i prossimi anni e che le aziende non possono ignorare? Quali le vostre proposte o soluzioni in merito?
Il trend della trasformazione delle Supply Chain è già partito; credo che il futuro ci mostrerà aziende che prendono confidenza con la trasformazione, imparando a gestirla come opportunità per eccellere e non necessità per sopravvivere. La proposta di JPS è affiancare le aziende in tutto il ciclo di trasformazione a partire dalla capacità di orientarsi nella complessità e definire i percorsi, guidando il disegno dei nuovi modelli e la loro implementazione, e supportando tutti i profili di business coinvolti fino al pieno esercizio dei nuovi processi con i nuovi sistemi.
Il famigerato “battito d’ali della farfalla” in grado di provocare grandi cambiamenti su larga scala, trova oggi nelle pieghe della logistica le sue più evidenti manifestazioni. L’effetto frusta si è verificato spesso, in questi anni, e gli esperti ipotizzano che questa tendenza aumenterà: cosa proponete alle aziende che vivono questa incertezza?
È sempre più importante pensare alla gestione di un sistema “ambiguo”, dove “non sappiamo quello che non sappiamo”, e quello che sappiamo è comunque soggetto a volatilità e complessità. Il passaggio critico è fare efficienza sul tempo dedicato al day by day attraverso processi e sistemi molto ben funzionanti, se non automatizzati, per focalizzarsi sulla gestione del rischio, che non è solo minaccia, ma anche opportunità.
Per esempio, tenere aggiornata una copia digitale della propria supply chain su uno strumento di tipo Digital Twin consente di rivederne l’assetto periodicamente, in tempi brevissimi, controllando la complessità delle tante variabili e minimizzando il rischio di errori.
Rinnovare il magazzino è una parola d’ordine che rimbalza ormai da parecchi anni, ma che rischia di restare una parola vuota, se non viene riempita di strategie e di progetti a lungo termine. Come aiutate i vostri clienti a scegliere la strada migliore?
Promuovendo una visione olistica della Supply Chain, all’interno della quale si comprende che la gestione ottimale del magazzino si ottiene attraverso un approccio collaborativo tra le aziende di filiera e le Funzioni dell’azienda. Per esempio, spesso si trascura l’importanza della accuratezza delle previsioni, che si raggiunge facendo leva su processi e sistemi, rispetto all’obiettivo di efficienza sul capitale investito in scorte.
Automazione e lavoro sono ingredienti di un cocktail che sta diventando sempre più esplosivo: da un lato la paura della perdita di posti di lavoro, dall’altra la sempre maggiore difficoltà a trovare personale qualificato: esiste un punto di equilibrio che le aziende possono individuare e perseguire?
Investire convintamente in formazione, progettata su misura sulla strategia di trasformazione: stimola le risorse, le mantiene aggiornate rispetto alle necessità del business, abilita e facilita il cambiamento. Una risorsa formata su ciò che serve, viene trattenuta per il valore che continua ad avere.
In cosa ritenete che la vostra azienda si distingua davvero dalle altre e come comunicate tale differenza a chi ancora non vi conosce?
Abbiamo un approccio su misura e accompagniamo il cliente fino a raggiungere piena autonomia, curiamo il disegno di insieme ma anche i minimi dettagli, parliamo di processi e di sistemi con uguale competenza, gestiamo programmi e progetti con grande professionalità.
Perché un visitatore del #GLMSummit24 dovrebbe assolutamente sedersi al vostro tavolo? Cosa siete in grado di proporre in questa delicata fase di transizione?
Uso la metafora di un mio cliente riferita a noi: “Se devo fare una cordata sul Monte Bianco, scelgo la guida migliore”.