La “raccolta dei dati utili” nel manufacturing e nella logistica: complessità e opportunità, un’ambivalenza che, se risolta, porta i processi a una nuova dimensione

Siamo nel tempo in cui l’innovazione, da ambizione è diventata esigenza. Abbiamo di fronte rapidi cambiamenti, e stiamo entrando nel vivo della trasformazione digitale: il panorama industriale necessita di competenze specializzate, esperienze consolidate e capacità adattive che nel caso del comparto manifatturiero, devono esplicitarsi sia in ambito decisionale che produttivo.

A richiederlo è il mercato stesso, si è passati dalla sequenzialità, che era la risposta al mercato tradizionale di massa con lotti di produzione costanti, alla modularità scalabile, alla produzione a isole, dettata non solo da una richiesta di una sempre maggiore customizzazione del prodotto, ma anche di una riconfigurazione produttiva.

Il tutto in un’ottica sostenibile. Una sostenibilità intesa come linea guida dell’intero processo produttivo, in cui l’attenzione è ora rivolta all’efficienza energetica, alla riduzione degli sprechi e a una lean production che rappresenta la spinta verso l’innovazione.

Proprio l’innovazione diviene, quindi, la scelta imprescindibile di ogni azienda, dove la raccolta e l’organizzazione delle informazioni e dei dati “utili” provenienti dal campo può rappresentare una nuova opportunità di svolta verso l’interno e verso l’esterno dell’impresa, per affrontare le nuove sfide del mercato.Il traguardo è raggiungibile, c’è un’offerta tecnologica sul mercato senza precedenti, sia sul fronte dei sistemi IT che sul fronte delle tecnologie OT, occorre, però fare le giuste scelte progettuali dall’inizio, affiancandosi un partner che abbia know-how e una visione d’insieme di ampio respiro del percorso Industria 5.0.