Buongiorno Enrico Vitale, grazie per questa intervista e per la partecipazione a #GLMSummit19. Cosa vi aspettate da questo evento? Con quale spirito vi apprestate a prendervi parte?
Kube Sistemi è presente al Global Summit da molti anni e ogni anno rinnoviamo con entusiasmo la nostra presenza; questo perché ogni edizione ci fornisce degli spunti diversi su cui lavorare.
L’obiettivo primario è ovviamente di entrare in contatto con aziende che possano essere interessate alla nostra proposta ma soprattutto trovare interlocutori che percepiscano il modo innovativo con cui la nostra azienda si pone nei confronti del cliente: vogliamo contribuire a stimolare la discussione sul modo di affrontare una corretta digitalizzazione del magazzino.
Ci sono delle novità che presenterete al #GLMSummit19 o un prodotto o servizio che metterete in qualche modo in evidenza o di cui volete accennare in queste righe?
Dal punto di vista tecnologico stiamo cercando di anticipare quelle che saranno le richieste del mercato, ritenendo che l’accelerazione sull’automazione avvenuta in seguito alla spinta di Industria 4.0 negli ambienti produttivi dovrà avere una corrispondenza anche nella logistica di magazzino per garantire alle aziende l’obiettivo stesso del paradigma 4.0: elevate prestazioni tramite la capacità di interpretare ciò che è stato fatto.
In modo particolare nel magazzino ci sono ampi spazi di recupero di efficienza e di miglioramento del livello di servizio.
Un altro argomento che stiamo affrontando è rappresentato dalle modalità con cui potranno essere fruibili i sistemi che gestiscono la logistica: un esempio è l’inserimento di una proposta in Cloud delle nostre soluzioni, proposta che permette un approccio sempre più smart delle tecnologie presenti in prodotto ormai maturo come un sistema WMS.
Si dice che la seconda metà del secolo sarà dominata da robot e intelligenza artificiale e in molti temono che il lavoro dell’uomo ne risentirà, fino a rischiare quasi di scomparire. Voi come vedete questa fase?
Una situazione analoga è avvenuta negli anni passati in cui si riteneva che l’informatizzazione di base del magazzino portasse ad una riduzione del personale. È successo invece che le persone sono state destinate ad attività diverse, migliori dal punto di vista qualitativo e più redditizie per l’azienda. Quasi mai, dal nostro osservatorio, questo ha portato ad una riduzione degli addetti.
È evidente che l’introduzione di robot porterà a sostituire, almeno in parte, l’uomo nelle attività ripetitive; ma questo fenomeno dovrà liberare risorse che possano assumere nuovi ruoli in azienda.
La raccolta e l’analisi dei dati sta diventando cruciale, tanto che oramai si parla, in tutti i settori, di data driven company e della loro capacità di anticipare le esigenze del mercato e dei clienti. Come vedete questi progressi nel vostro settore?
La nostra azienda sta investendo da ormai qualche anno su strumenti e tecnologie che permettano ai nostri clienti di utilizzare l’enorme mole di dati che i sistemi logistici, e non solo, generano e di dare all’utente la possibilità di interpretarli nel modo giusto.
Pensiamo che la strada sia quella di semplificare l’accesso a questi dati fornendo all’azienda KPI semplici ma efficaci da poter utilizzare per migliorare il proprio business.
Non nego che questo processo sta maturando lentamente; ma anche chi opera nel magazzino sta cominciando ad essere un fruitore di queste tecnologie sempre più frequentemente.
Mai come quest’anno si è parlato di ambiente, di cambiamenti climatici e di aziende che virano verso atteggiamenti e strategie più verdi. Come può la logistica diventare davvero green e sostenibile?
Questo è un argomento interessante a cui tengo particolarmente.
È evidente che gli interventi più incisivi in questo ambito si possono ottenere sulla mobilità delle merci, oggi effettuata principalmente su ruota, e sui consumi energetici in ambito produttivo.
Noi fin dall’inizio della nostra attività abbiamo cercato di portare il nostro contributo attraverso interventi piccoli ma efficaci: pensi ad esempio all’eliminazione della carta che una volta circolava copiosa in un magazzino; oppure all’ottimizzare i percorsi dei carrelli nei magazzini con evidenti risparmi di energia e miglioramento della sicurezza.
La mia considerazione finale è che se tutti cominciamo a pensare in modo più “verde” se ne potranno vedere molto presto i benefici.
Grazie per averci concesso questa intervista, ci vediamo il 20 e 21 novembre a Pacengo di Lazise (VR).